Un segmento turistico in decisa espansione è quello dedicato allo sport ed in particolare al nuoto ed agli altri sport acquatici, ovvero attività caratterizzanti proprio i nostri luoghi e decisamente in grado di attirare centinaia di appassionati, praticanti diretti o spettatori di grandi eventi.

Per dare una misura del fenomeno basti analizzare un eccezionale esempio italiano come quello di Riccione che nel 2003 ha costruito un grande stadio del nuoto ovvero una delle più belle e funzionali strutture natatorie d’Italia in grado di organizzare eventi a carattere nazionale e internazionale… ed addirittura fare da cornice ad uno dei record del mondo di Federica Pellegrini.

In quel Centro sono in agenda da parecchi anni il Campionato Mondiale Master di Nuoto con oltre 8.000 atleti e dal 2005 sono assegnati alla polisportiva che lo gestisce (Polisportiva Riccione mista pubblico-privato) eventi di assoluto livello come i Campionati Italiani Assoluti Invernali, i Campionati Italiani UISP, i Campionati Italiani Assoluti di Tuffi ed altro ancora.

Secondo una ricerca di Trademark Italia del 2018 e pubblicata su ‘Il Resto del Carlino’ il solo evento dei Campionati Assoluti di nuoto ha portato in città 1.600 partecipanti tra atleti e staff e c.ca 11.000 presenze in totale, generando più di un milione di euro di impatto economico durante i 4 giorni in cui si è svolto.
Complessivamente le ricadute monetarie create dalle sole manifestazioni legate al nuoto sono valse quell’anno oltre 100.000 presenze (in bassa stagione!) e 10 milioni di euro c.ca di entrate, confermando il nuoto e gli sport acquatici come uno dei più grandi e redditizi motori di attrazione turistica della città.  Lo stadio del nuoto viene poi utilizzato anche per iniziative sociali (infanzia, scuola, terza età, disabilità etc.) e per azioni concrete di solidarietà come collaborazioni con associazioni benefiche e organizzazione di eventi per raccolte fondi in supporto alle famiglie in difficoltà.

A Rapallo un impianto del genere potrebbe apportare alle società sportive residenti e a quelle limitrofe grande fama e prestigio e naturalmente donerebbe una visibilità eccezionale alla città con ingenti ricadute positive sulle proprie attività economiche, se queste faranno squadra per offrire il meglio di sé durante tutti i periodi in cui si terranno le varie kermesse.
E’ inoltre importante sottolineare che, visto il calendario degli eventi che si snoda completamente tra autunno e primavera, si raggiungerebbe l’obiettivo di attirare flussi turistici con buona capacità di spending completamente destagionalizzati rispetto ai mesi estivi.  E la qual cosa… è proprio ciò che serve alla città!

La location in questo caso sarebbe già definita, viste le potenzialità del sito attualmente ospitante l’impianto natatorio comunale e l’attività edilizia necessaria alla sua trasformazione si sostanzierebbe in larga parte in un forte restyling alle strutture esistenti secondo un progetto finanziato con capitali misti pubblici e privati.

Meglio un grande centro sportivo che una piscina.
L’attuale piscina olimpionica scoperta dell’impianto natatorio rapallese

Tuttavia, è bene ricordarlo, al fine di poter partecipare all’organizzazione di grandi eventi, quelli che – per intenderci – portano soldi e lustro oltre a servizi di prim’ordine per i propri cittadini, sarebbe auspicabile non limitarsi a “riparare” la vecchia piscina comunale bensì costruire un impianto specificamente pensato per ospitare manifestazioni agonistiche a tutti i livelli simile a quello di Riccione, con almeno una piscina olimpionica coperta da 10 corsie e con tribune da 900 posti, un’altra scoperta (sempre olimpionica) con 10 corsie e tribune da c.ca 1000 posti ed una vasca tuffi profonda cinque metri.  A corredo sarebbero utili altre vasche più corte e meno profonde per attività natatorie o ludiche dedicate ai più piccoli, agli anziani, ai portatori di disabilità o a scopi riabilitativi.
Serviranno poi altri spazi per l’erogazione dei vari servizi per atleti e fruitori del centro, dunque spogliatoi, palestra, infermeria, sala riunioni, sala stampa e naturalmente bar e ristoranti, il tutto coperto da servizio internet wifi.

Sarà infine fondamentale affidare la gestione e la pubblicità del nuovo impianto ad un’organizzazione con notevole esperienza all’interno della federazione e del Coni, magari strutturata proprio sull’interessante modello di governance mista della Polisportiva riccionese.

Ecco perché è auspicabile considerare questo restyling da tempo oggetto di studio e valutazione su tavoli pubblici e privati come un’occasione unica e irripetibile per posizionare la città tra le grandi location italiane per eventi legati agli sport acquatici.
Perché per ottenere grandi risultati è giusto pensare in grande, evitando di accontentarsi di opere poco attrattive e poco utili alle aspirazioni e ai veri bisogni dell’economia e della vita di questa città.

Dunque, non ci sono dubbi: meglio un grande e importante centro sportivo che una semplice piscina.