A chi non è mai capitato di ammirare quelle immagini, spesso in bianco e nero, che ritraggono la bellezza del lungomare di Rapallo nei primi decenni del secolo scorso? Passeggiata, rotonde sul mare, barche adagiate sulle spiagge, tutto immerso in un’atmosfera tranquilla, pacifica, serena. E a chi non è mai capitato di pensare che potrebbe essere ancora così, o anche meglio? Certamente in pochi. Ma non facciamoci illusioni. Abbandoniamo la nostalgia del tempo andato e il romanticismo di quello sperato. Il perché è agli atti.

In data 16/11/2020 é stata bandita la Gara d’appalto mediante procedura aperta per l’affidamento dei lavori di riqualificazione del golfo di Rapallo con ripristino delle vie d’acqua di accesso al molo dei Primeri ed al molo Duca degli Abruzzi – opere marine infrastrutturali.
Importo opere a base di gara 5.302.738,51 di euro. Presentazione delle offerte entro il 30/11/2020. Quarantasei le offerte ricevute. Gara aggiudicata il 15/12/2020 con il criterio dell’offerta più economica, per un importo pari a € 4.016.802,91, oltre Iva. Cronoprogramma dei lavori: circa quindici mesi.

Tempi da blitz, al cui processo decisionale e progettuale la città non ha in alcun modo partecipato. La maggioranza dei cittadini ignora ciò che sarà. Una rapida sequenza di eventi che, in un mese, infrange ogni sogno di un lungomare migliore, pagato con quei soldi stanziati dalla Regione Liguria per ristorare i comuni che hanno subito la violenza di quella terribile mareggiata dell’ottobre del 2018. In totale 10.000.000 di € in arrivo da Genova, denari che includono anche le opere di dragaggio di parte del golfo, stanziati con altra gara dalle tempistiche simili a questa.

Lavori, si legge nelle relazioni allegate al progetto, per difendere la passeggiata dalle mareggiate. Ma per fare questo c’è modo e modo. E il modo che ci è stato riservato prevede, da ovest a est, questa sequenza di interventi:

  • un ripascimento della Spiaggia dei Cavallini con estensione verso est per un totale di 90 mt, con un avanzamento della battigia di circa 10 mt. Ripascimento che pare coinvolgere porzione della spiaggia che ora si estende verso ovest. Il tutto contenuto da due barriere soffolte di scogli della larghezza variabile tra i 5 e i 6 mt ed una lunghezza di circa 40, poste perpendicolarmente alla passeggiata e da essa visibili;
  • una intercettazione di tre condotte che portano a mare le acque meteoriche raccolte dalle strade del centro urbano, con vasche di sedimentazione, in passeggiata e nella vicina Piazza IV Novembre, poste a più di 3 mt sotto il calpestio e che, insieme alla posa delle tubazioni del nuovo depuratore, pregiudicano l’integrale usabilità del sottosuolo per possibili parcheggi interrati;
  • una rifioritura della scogliera attuale, dal diaframma soffolto citato più a est fino all’imboccatura del torrente San Francesco, che prevede la posa di massi da 1.000 a 3.000 kg per una estensione verso mare di 7,20 mt, più una massa di altri 5,80 mt di estensione posta in continuità alla prima, ma sotto il livello dell’acqua. Quindi un totale di 13 mt di sviluppo del volume pietroso, che allontana ancora di più il passante dallo specchio acqueo;
  • la costruzione di un nuovo pontile alla foce della sponda destra del torrente San Francesco, della lunghezza di 60 mt, larghezza di 5 mt, altezza di 1 mt. Il tutto in cemento armato posato su pali e a 20 cm dal pelo libero dell’acqua.
  • una rifioritura della parte terminale del molo del Ampoixi, dai Bagni Porticciolo, con posa di un segnalamento marittimo alla sua estremità.

Questa è la trasformazione che subirà il lungomare di Rapallo con un cantiere di quindici mesi le cui ripercussioni si sommeranno a quelle del futuro cantiere del secondo stralcio del primo lotto della Copertura del Torrente San Francesco (gestita per quanto concerne il primo tratto con trascinamenti e ritardi) che prevederà la chiusura forzata di Corso Assereto.

Ma non si poteva proprio pensare un lungomare in modo diverso?

Ma davvero è indispensabile la realizzazione di un pontile in cemento a pochi metri dal Castello che appare rigido, violento, inopportuno. Che, si è legittimati a pensare, possa essere l’attracco di qualche barca da diporto, ma che non appare dotato di alcuna opera impiantistica e di ormeggio a terra. Che cozza con il contesto? Ed il Molo dei Primeri? Rimane tale e quale in quanto non destinatario di nessun intervento manutentivo? 

E poi il metodo. Non solo non sono stati sentiti la popolazione e le categorie sociali, ma non si è fatto neanche lo sforzo di attingere a quelle decine di progetti elaborati nell’ambito di un concorso pubblico internazionale bandito dall’amministrazione Capurro nel 2006/2007. Da questi si sarebbero potute cogliere suggestioni, proposte dai vari gruppi di lavoro, da sviluppare e verificare coinvolgendo professionalità e sensibilità progettuali diverse e complementari: mix necessario per l’ottenimento del migliore risultato funzionale, architettonico e di impatto con la città. Oppure dallo studio, voluto dall’amministrazione Costa, per il ripascimento del Lungomare e di altri arenili della nostra costa. Anch’esso lasciato al buio ed alla polvere.

Cercheremo di approfondire prossimamente la questione con spunti mirati, al momento solo accennati.

Il sentimento che prevale è quello dell’amarezza per una occasione persa, per un mancato coinvolgimento della città che avrebbe potuto contribuire con un confronto aperto anche sulla base di quella promessa di convocazione degli Stati Generali, per parlare delle trasformazioni future della città, che l’Amministrazione aveva prospettato nei tempi scorsi.

Promessa che però non è stata mantenuta.

Poco distanti da noi, a Genova, è ora in corso un débat public sul progetto della nuova diga foranea. Dibattito condotto in rete in modo virtuale e a cui tutti possono partecipare da remoto, con gli strumenti informatici oramai alla portata di tutti. Eppure quante volte ci hanno parlato della Rapallo 2.0, tag tecnologico molto modaiolo, ma qui declinato senza sostanza. Il tema era l’occasione perfetta per dar seguito a quelle parole – tempo ne è passato dal 2018 – ma è stata messa da parte. Un’occasione per giocare in campo aperto e in modo coraggioso sulla scacchiera del futuro della trasformazione urbana, una partita che l’Amministrazione, assai attiva mediaticamente, questa volta ha scelto di giocare in sordina.

Il risultato conseguente degli interventi pensati, approvati, messi in gara ed aggiudicati, sarà una modifica del lungomare che rimarrà così per molto tempo. E che non si rimuove come un red carpet.

Per approfondimenti:
https://albo.comune.rapallo.ge.it/archivio4_atto_0_32185_0_3.html
https://albo.comune.rapallo.ge.it/archivio4_atto_0_32186_0_3.html

Le immagini sono tratte dalla documentazione di gara