No, non si tratta di un manufatto dedicato all’approdo, scomparso dalle locali carte nautiche per chissà quale incantesimo. Il molo di cui argomentiamo in queste righe non c’è mai stato (e meno male) e mai ci sarà (meno male bis).
Qui si parla di quel pontile che era stato previsto all’uscita della sponda destra del Torrente San Francesco, della lunghezza di sessanta metri, larghezza di cinque, altezza di uno, posato, a venti centimetri dal pelo libero dell’acqua, su una batteria di ventuno pali trivellati di dodici metri di lunghezza e sessanta centimetri di diametro posti ad interasse di quasi sei metri in senso longitudinale e di poco meno di due metri in senso trasversale, a gruppi di tre …
Un pontile la cui realizzazione era contemplata nell’ambito dei lavori di riqualificazione del golfo di Rapallo con ripristino delle vie d’acqua di accesso al molo dei Primeri ed al molo Duca degli Abruzzi ed opere marine infrastrutturali, per i quali era stata bandita una gara il 16 novembre 2020, successivamente aggiudicata il 15/12/2020 per un importo pari a € 4.016.802,91 oltre Iva.
Ne avevamo già parlato su questo sito, in modo dichiaratamente critico, nei mesi scorsi (qui e qui).
C’è una novità: è notizia, apparsa pochi giorni fa sull’edizione Levante di un quotidiano regionale, che tale molo non verrà più costruito e che quindi il progetto generale dovrà passare al vaglio di una nuova Conferenza dei Servizi tra gli enti che dovranno concedere ulteriore approvazione al progetto generale modificato.
Che dire … non possiamo che esserne felici!
Un ripensamento, una marcia indietro da parte dell’Amministrazione di Rapallo, che consentirà di lasciare intatto un pezzo di litorale prospiciente l’antico Castello sul Mare.
Forse, questo dietrofront è il frutto anche del nostro contributo di analisi e di critica, che potrebbe aver rappresentato l’innesco di un costruttivo confronto all’interno della Giunta o delle forze di maggioranza.
Ma poco importa attribuirsi dei possibili meriti.
La cosa significativa è che non si faccia più quel molo inutile e brutto che avrebbe deturpato per sempre il nostro lungomare.
La notizia è trapelata nella sordina di due righe all’interno di un articolo dedicato al cantiere della copertura sul torrente San Francesco. Ancora una volta un veloce svelar notizie su trasformazioni che riguardano la città; così veloce e sommario che nulla è dato sapere su come potrà essere modificato l’appalto, ora meno ricco, già assegnato all’azienda che si è aggiudicata il bando nel dicembre del 2020. Come nulla è dato sapersi circa l’altra componente del progetto ossia la “rifioritura“ (dalla nuova spiaggia dei cavallini fino alla foce del Torrente San Francesco) della attuale scogliera, attraverso la posa di massi da una a tre tonnellate per una estensione verso mare di oltre sette metri, più una massa di quasi sei metri di estensione posti in continuità alla prima, ma sotto il livello dell’acqua. Un totale di 13 metri di estensione del volume pietroso, che allontaneranno il mare dalla passeggiata.
Anche questa un’opera dalla dubbia utilità che impedirà, forse, in occasione delle mareggiate, il riversarsi sulla passeggiata di veli d’acqua marina. Rischio occasionale, di fronte alla certezza invece di compromettere per sempre il caratteristico lungomare Vittorio Veneto.
Antropizzazione, questa, già iniziata.
Basta infatti recarsi in prossimità dei Bagni Porticciolo e vedere dall’alto la rifioritura di cui è stata recentemente oggetto la parte terminale del molo degli Ampoixi.
Massi giganti, di differente morfologia e cromatismo, posti a caso a chiudere maggiormente il nostro golfo tendente sempre più ad uno stagno che ad un lembo di mare baciato dalle correnti.
Siamo però fiduciosi.
Magari, in maniera nuovamente inaspettata, potremmo leggere ancora due righe di ripensamento, anche su questa parte di progetto, sulle pagine di un quotidiano locale.
Sarebbe un nuovo regalo di Natale a 2022 inoltrato.
Diversamente sarà il consolidarsi di una impegnativa responsabilità che apparirà, ogni giorno, agli occhi di tutti.