Lo scorso fine settimana si sono svolte in Australia le elezioni per l’elezione del nuovo Parlamento di Canberra, il partito laburista (di centro sinistra) è stato confermato primo partito e il leader laburista, Anthony Albanese, continuerà ad essere il primo ministro di questo stato continente agli antipodi dell’Europa. I giornali europei hanno tratto un parallelo tra queste elezioni e le elezioni canadesi tenutesi una settimana prima, dove il partito liberale (di centro sinistra) ha ottenuto la maggioranza nonostante che solo pochi mesi fa venisse dato per spacciato. In entrambi i casi, anche se nel caso canadese era più evidente, è stato scritto trattarsi dell’effetto Trump, gli elettori avrebbero condannato i sostenitori nazionali del nuovo presidente americano.
Noi di Piazza Cavour abbiamo chiesto un parere a una osservatrice di eccezione che abita a Sidney, Antoniette Driscoll Baroni; avevamo conosciuto la signora lo scorso anno durante una visita a Rapallo. La signora fa, come si usa nei paesi anglosassoni, una full disclosure, cioè dichiara apertamente essere laburista, di conoscere, lei e il marito, Anthony Albanese. “Fabio (il nome del marito) ed io apparteniamo da dodici anni all’elettorato di Albanese. Sono sempre stata attiva nella politica locale – ci dice – e così mi sono offerta volontaria per lavorare nel suo ufficio elettorale durante la campagna elettorale. Le elezioni sono periodi di grande tensione ma come leader Albanese era in grado di resistere alla pressione, con una buona dose di sense of humor tipicamente australiano e una altrettanta buona dose di empatia.”
Il nome del marito, Fabio Baroni, e la sua presenza a Rapallo lo scorso anno, ci confermano gli stretti collegamenti tigullini della coppia, infatti Fabio è nato in piazza Garibaldi a Rapallo novant’anni fa. Come molti rapallesi ha scelto la vita sul mare, a un certo punto aveva accettato l’offerta della compagnia di navigazione presso la quale lavorava di dirigere l’ufficio di Sidney, e non ha più abbandonato l’Australia. Durante un suo viaggio ebbe occasione di conoscere un altro marinaio, Carlo Albanese, dalla cui fugace relazione con una ragazza australiana che era sulla nave come passeggera ha è nato l’attuale primo ministro.

Antoniette ha sempre curato il rapporto con la città di origine del marito, ha appreso l’italiano, che parla correntemente, ed ha condotto studi e ricerche sulla Liguria, in particolare sul periodo resistenziale. Ha iniziato a leggere #PiazzaCavour e quando è stata l’occasione ci ha incontrato.
Le abbiamo chiesto quali sono, secondo lei, i motivi della vittoria elettorale laburista; ne ha elencati tre. Il primo è che il partito laburista ha detto che chi governa l’Australia deve essere al servizio della popolazione. “La sua schiacciante vittoria il 3 maggio è la prova che il focus sul patriottismo sociale in una nazione con circa trecento gruppi etnici e linguistici ha funzionato”.
Il secondo punto è stata la disorganizzazione dell’opposizione di destra, la campagna negativa che hanno fatto. “La campagna elettorale della destra è stata segnata da messaggi confusi, dall’incapacità di una narrazione convincente, dalla mancanza di definizione dei costi delle loro proposte e dalla scelta di uno scontro culturale.”
Infine, il fattore Trump. “Il ciclone Trump ha impattato in modo differente sulle società del mondo. In Canada è una lotta esistenziale. Qua in Australia è stato un poco diverso. Siamo, in Australia, una delle poche economie verso la quale gli Stati Uniti hanno un surplus commerciale, compriamo più dagli Stati Uniti rispetto a quanto essi comprano da noi. Abbiamo un accordo bilaterale di libero scambio e un accordo bilaterale di difesa. Inoltre abbiamo ordinato negli Stati Uniti tre sottomarini nucleari che ci costeranno milioni di dollari (l’ordine per i sottomarini è stato fatto dopo averne annullato uno simile con la Francia, ndr). Tuttavia, all’inizio della campagna elettorale, il 2 aprile, Trump ha imposto un dazio generalizzato del dieci per cento su tutte le esportazioni australiane, oltre al venticinque per cento sull’acciaio e l’alluminio. Il primo ministro ha detto che queste azioni non erano di un amico. Fino a quel momento i sondaggi prevedevano un governo laburista di minoranza, o addirittura la vittoria delle destre. Ma il 2 aprile gli australiani si sono sentiti traditi dagli USA, sono diventati ansiosi, un sentimento al quale non siamo abituati. Inoltre, la guerra commerciale americana con la Cina ci ha messo in una difficile posizione, con un futuro incerto tra il nostro maggior partner commerciale (la Cina) e il nostro maggior partner nel campo della difesa (gli USA).
Da quel momento i sondaggi hanno cominciato a dare in vantaggio il partito laburista.
Un altro aspetto dell’effetto Trump è stato Trump stesso, con le sue continue apparizioni in televisione, il suo rapporto con l’Europa, il trattare Canada e Groenlandia come affari immobiliari.
Il partito laburista è stato in grado di offrire prospettive all’elettorato più giovane, colpito da un elevato aumento del costo della vita, e dalla mancanza di abitazioni. Negli ultimi anni c’è stato un deterioramento del livello di vita, con un aumento dei costi delle abitazioni. In questo campo i laburisti hanno offerto incentivi per facilitare l’accesso alla proprietà.
Credo che il nocciolo del problema sia qui: i laburisti hanno offerto speranza con politiche sociali che riguardano la sanità, la casa e la riduzione del debito studentesco. D’altro lato, l’opposizione ha fatto capire che avrebbe adottato politiche di trumpiane, ma non avevano nulla di positivo da offrire all’elettorato.”
A questa analisi, che non proviene da un politologo, né da un politico, credo ci sia poco da aggiungere. Soprattutto, effetto Trump a parte che ha comunque aiutato, è la dimostrazione che quando un partito presenta una offerta adeguata alle necessità della popolazione in quel momento, viene poi votato.
